BASILICA DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE

Hotel-Classensis-Ravenna-hotelclassensis-(105)
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Via Romea Sud, 224 Classe RV

0544 527308

 

Orari:

La basilica è aperta ai visitatori dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 19.30 con piccoli intervalli durante le funzioni che vengono celebrate alle 8.00 e alle 10.00; e la domenica e tutte le festività dalle 13.00 alle 19.30. Ultimo ingresso ore 19.00
L’accesso è consentito fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura

La basilica è chiusa il 25 dicembre e il 1 gennaio

 

Tariffe:

Intero 5€ Ridotto 2,5€
La visita alla Basilica è gratuita la prima domenica di ogni mese.

 

Nel piccolo borgo di Classe alla periferia di Ravenna si erge la Basilica di Sant’Apollinare, gioiello dell’arte paleocristiana. Consacrata il 9 maggio 549 dall’arcivescovo Massimiano, fu dedicata a Sant’Apollinare martire, primo vescovo di Ravenna. Nell’ottobre del 1960 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore, e dal 1996 è inserita nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, all’interno del sito seriale “Monumenti paleocristiani di Ravenna”.

All’esterno è sobria con le linee pulite e rassicuranti, una facciata in muratura un campanile a pianta circolare del IX secolo abbellito da finestre, in basso monofore, poi bifore e in cima trifore. Prima dell’entrata troviamo, come in tutte le basiliche paleocristiane, un nartece, un quadriportico in cui potevano assistere alla messa i catecumeni non battezzati.

Entrando in basilica, l’occhio viene immediatamente catturato dal prezioso mosaico dell’abside, ma guardando le pareti delle navate destra e sinistra scopriremo due filari di sepolcri che vanno dal IV al IX secolo. Le navate laterali sono separate da colonne di marmo striato con capitelli decorati e collegate da arcate. Sulle pareti della navata centrale sono ritratti tutti gli arcivescovi di Ravenna, che ci accompagnano ai piedi dell’altare maggiore, al centro della basilica. Questo, come da tradizione, sorge proprio sul luogo del martirio di Sant’Apollinaire le cui spoglie sono conservate nella cripta.

Ai lati dell’abside due pannelli minori ritraggono, a destra, Abramo, Abele e Melchisedec nell’atto di offrire un sacrificio al Signore; a sinistra, l’imperatore Costantino IV che concede alla chiesa di Ravenna il privilegio di governarsi da sé.

Ma l’elemento più prezioso della basilica è senza dubbio l’abside mosaicato, un tripudio d’oro e di forme.

Il tema del mosaico è la Trasfigurazione sul Monte Tabor. Al centro Sant’Apollinare, sontuosamente abbigliato col pallio vescovile e la stola, tiene le braccia alzate verso una croce che ospita al centro il volto di Cristo. A rappresentare i fedeli, dodici pecorelle in una verde valle fiorita, con rocce, cespugli, piante e uccelli, mentre in cielo appaiono da nuvole Mosè ed Elia, e al centro, alta e possente, la mano di Dio. Ai lati si trovano i simboli degli evangelisti: l’Aquila (Giovanni), l’Angelo (Matteo), il Leone (Marco), il Vitello (Luca). I tre agnelli, che si trovano spostati un po’ verso il basso, proprio all’inizio della zona verde, con il muso rivolto verso la croce gemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Ai lati, sotto due palme, simbolo di giustizia, troviamo gli arcangeli Gabriele e Michele. Più in basso nei quattro spazi tra le cinque finestre sono rappresentati i quattro vescovi che fondarono le basiliche di Ravenna: Ursicino, Orso, Severo ed Ecclesio.

 

Il consiglio:

La cattedrale è esposta ad OVEST.
Visitala di pomeriggio, quando l’abbacinante oro dei fondali si sposa con il sole al tramonto creando una luce magica.

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